Caleidoscopio. Revista de Italianistica de ADILLI
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<p>Revista de acceso abierto de la Asociación de Docentes e Investigadores de la Lengua y Literaturas Italianas (ADILLI). Su primer dossier aborda las voces contemporáneas de la lengua y literatura italianas.</p>Revista digital de la Asociación de docentes e investigadores en Lengua y Literatura italianas (ADILLI).es-ESCaleidoscopio. Revista de Italianistica de ADILLI3072-6670Las voces contemporáneas en la lengua y en la literatura italianas se hacen escuchar
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<p>Nota editorial</p>Elena Victoria AcevedoGonzalo Javier Arzuaga
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2024-12-192024-12-191La Italianística en Argentina (1985-2024)
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<p>Nel ottocento e novecento, in Argentina, importanti uomini della politica e della cultura collaborarono, insieme ad una intensa produzione del mercato editoriale, alla conoscenza e alla diffusione della letteratura e della lingua italiana.</p> <p>Lo studio della lingua in forma istituzionalizzata data il suo inizio nel 1896, con il primo corso di italiano alla ‘Dante Alighieri’ di Buenos Aires. E a livello universitario nel 1898 quando l’Università di Buenos Aires istituisce la prima cattedra di Letteratura Italiana.</p> <p>Peró un momento di grande rilievo è la fondazione dell’Adilli (Associazione di docenti e ricercatori della lingua e della letteratura italiana), che dal 1985 riunisce gli specialisti di tutte le università argentine, convoca riunioni annuali e ne pubblica i risultati.</p> <p>In questa comunicazione proponiamo un memorial dei primi 40 anni di storia dell´Associazione e una proiezione del suo sviluppo per il futuro.</p>Adriana Cristina Crolla
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2024-12-192024-12-191Sciascia, scrittore «civile», e il giallo
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<p>Sciascia fu lettore di “gialli” fin dagli anni dell’adolescenza e della giovinezza. Critico verso gli aspetti di consumo del genere, ne fu un connaisseur attento, disincantato, talvolta polemico. Interessato particolarmente ad alcuni grandi scrittori, tra i quali Simenon, Dürrenmatt, Gadda. Su diversi scrittori della letteratura “del mistero”, ha scritto saggi e note di grande interesse, anche –che servono tra l’altro a comprendere– e spiegare la natura dei propri libri e le proprie scelte di scrittore. l Da Il Giorno della civetta (1961) a Una storia semplice (1989, anno della sua morte), Sciascia ha variamente utilizzato, anche in funzione critica e parodica, la scena del poliziesco per rappresentare i meccanismi operativi della mafia, le collusioni tra mafia e potere, le metamorfosi delle attività criminali organizzate, il coinvolgimento –in esse– di figure potenti dell’establishment. E ha scritto pagine narrative di alto valore testimoniale, capaci di cogliere ambiguità e violenze nei confronti della giustizia, svolte tra regole e parodia, verità e finzione, realtà e immaginazione, sempre sostenuto da una coscienza civile profonda, fuori da ogni spirito di compromesso.</p>Elvio Guagnini
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2024-12-192024-12-191Mafia e media nei libri di testo di italiano
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<p>I libri di testo per imparare l’italiano da lingua straniera divengono in uno spazio privilegiato per disputare le immagini associate sia alla mafia che all’antimafia, soprattutto fuori dall’Italia. Il presente contributo è mirato a riflettere criticamente sul ruolo strategico che l’industria editoriale potrebbe svolgere nella formazione di un’opinione pubblica informata in contesti come quello argentino, in cui le informazioni affidabili sulle mafie sono ancora scarse. Riscontrando che quello della mafia è un argomento piuttosto recente nelle proposte editoriali, che viene presentato come un prodotto siciliano quando non direttamente italo-statunitense, il cui racconto è principalmente elaborato attraverso il cinema, il quadro teorico-metodologico della media education risulta utile in questa sede, per analizzare il rapporto tra mafie e media che i testi veicolano.</p>María Soledad Balsas
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2024-12-192024-12-191El monólogo interior en Fuoco infinito. Tiepolo 1917 de Melania Mazzucco
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<p><em>Fuoco infinito. Tiepolo 1917</em> di Melania Mazzucco (Roma, 1966) presenta due linee narrative parallele e legate: da un lato, la biografia del grande pittore barocco; dall’altro, le vicende di Nilo Boschini, professore di storia dell’arte incaricato della preservazione del patrimonio artistico durante la Prima Guerra Mondiale. Concomitantemente, varia il narratore: i monologhi interiori di Nilo, orientati alla ricostruzione della vita di Tiepolo tramite certezze, interrogativi e ipotesi, appaiono nei frammenti intitolati <em>Cose che so di lui</em>; mentre le sue esperienze durante il conflitto bellico sono raccontate da una terza persona in sezioni intercalate. Si esamineranno le caratteristiche del monologo interiore nel romanzo, specialmente in relazione al tempo, ai deittici e alla sintassi; così come le peculiarità del suo utilizzo come supporto della scrittura biografica, delle ekphrasis e della critica d’arte.</p>Liliana Swiderski
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2024-12-192024-12-191Bibliofilia, mundos posibles y umbrales en La memoria vegetal de Umberto Eco
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<p>Memoria minerale, vegetale e virtuale; il futuro del libro, la comunicazione umana, l’estinzione del pianeta Terra e le soglie sono preoccupazioni che Umberto Eco sviluppa nel suo libro <em>La memoria vegetale</em> e altri scritti di bibliofilia. Questo articolo riflette su questi temi che sono legati a mondi immaginari che disturbano la nozione di “mondo reale” che abbiamo costruito.</p>Elena Victoria Acevedo
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2024-12-192024-12-191Antichi naviganti e pastori erranti
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<p>La recepción de la novela <em>Palomar </em>de Italo Calvino en el contexto hispanohablante se ve mediada por una única traducción, empleada por todas las ediciones, en la que se pierde una referencia a <em>Canto nocturno de un pastor errante de Asia</em> de Giacomo Leopardi, originalmente incluida dentro del capítulo <em>La contemplación de las estrellas</em>. El presente trabajo señala esta pérdida, profundizando en cómo no se trate de una referencia de alguna forma secundaria, o poco significativa, sino, por lo contrario, de una alusión que posiciona el texto de Calvino dentro de una tradición literaria con respecto al tópico de la contemplación del cielo. La referencia a los “antiguos navegantes” y a los “pastores errantes” presume dos formas diferentes de relacionarse con la observación del cielo, en una suerte de movimiento tripartido del que Palomar ocupa el último escalón, es decir, el del hombre urbano contemporáneo, por el cual la contemplación de las estrellas ya no implica serenidad y orientación, sino, al contrario, falta de comprensión, inseguridad y extrañamiento.</p>Luca Marzolla
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2024-12-192024-12-191128150Il viaggio più amato
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Daniel Del Percio
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2024-12-192024-12-191Variaciones sobre el fin
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<p>Se presenta una reseña de la traducción del libro de Guido Morselli: Dissipatio H.G.</p>Federico Gonzalo Ferroggiaro
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2024-12-192024-12-191La cura della pioggia
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<p>Recensione de La cura della pioggia, di Emiliano Cribari (2023). Portogruaro: Ediciclo</p>Nancy Leonor Osorio
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2024-12-192024-12-191Arte y maquinación: tras las bambalinas de Bernini
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<p>Reseña de<em> La comedia de las máquinas (o una comedia sin nombre).</em> Traducción al español de la comedia Fontana di Trevi. Estudio preliminar, traducción, notas y apéndice documental de Nora Sforza. <br>Autor: Gian Lorenzo Bernini </p>Carolina Sager
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2024-12-192024-12-191La palabra deseada
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<p>Reseña de <em>La palabra deseada: La Divina comedia en el mundo contemporáneo</em> de Mariano Pérez Carrasco.</p>Facundo Martínez Cantariño
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